27 Lug 2024, 12:09
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NON CHIAMATELI “GIOVANI FANNULLONI”.

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Tantissimi ragazzi e ragazze accorsi a spalare, soccorrere, confortare, portando speranza e futuro. Il maltempo non dà tregua alla Regione. 

Li chiamano “giovani fannulloni”, dicono che “non hanno voglia di lavorare” e che “non c’è speranza” per le nuove generazioni. E invece, con scuole e attività chiuse, si organizzano per andare a spalare fango dove serve. E a dare una mano ci sono tutti: adolescenti, ragazzi, lavoratori, persone senza un lavoro, carabinieri, pompieri, esercito. L’orgoglio dei romagnoli che si rialzano con la forza e la determinazione di un popolo straordinario. Noi ci siamo sdraiati per guardarli dal basso verso l’alto, loro invece si sono rimboccati le maniche e hanno dato una mano agli alluvionati. Possiamo dire, almeno questa volta, a tutti quei critici per formazione, che non hanno capito nulla dei millennial, della generazione x, y, z, o come vogliamo chiamarle. Perché i giovani che abbiamo visto spalare il fango, sporcarsi le mani, e ancor più quelli che si sono protetti dalle telecamere e che operano nella protezione civile, o nei gruppi di volontariato spontanei, hanno dato supporto e sollevato letteralmente, anziani, bambini e cani, per portarli in salvo. Perché quando c’è da scendere in campo  i ragazzi non tradiscono: lasciano il divano, mettono in modalità silenziosa il cellulare, si mettono le scarpe più consumate e ci sono. Decenni dopo decenni: una forza che si rinnova. Naturalmente. Un esempio che si moltiplica. La migliore gioventù non se ne va, cambia gli attori protagonisti, ma non molla mai. Chat improvvisate, arrivate fino a mille partecipanti, canali digitali creati dalle amministrazioni comunali delle città e paesi colpiti, passaparola, appuntamenti al volo: in tanti modi i ragazzi si sono messi a disposizione. L’importante è esserci. E’ presto per fare i conti reali dei danni subiti, certo è che la Romagna ha bisogno di rialzarsi. Il ministro del Turismo Daniela Santanchè ha voluto lanciare un appello a tutti gli italiani: “Non diamo messaggi sbagliati. Parliamo di una tragedia pazzesca, ma i danni si sono concentrati soprattutto nell’entroterra, graziando la zona costiera. Ho già parlato con le associazioni di categoria. Non si registrano gravi danni alle strutture ricettive costiere. Non vorrei che, dopo la tragedia, arrivassero anche le disdette. Se l’Emilia Romagna perde il turismo, perde l’asse portante dell’economia. Lanceremo una campagna insieme a Enit per far sapere che la Regione è pronta ad accogliere i turisti. Se non avete ancora deciso la vostra meta vacanziera, questa estate andate in Emilia Romagna. Qui troverete eccellenza enogastronomica, ospitalità e bellezze naturali. Sarebbe davvero un bel gesto di solidarietà in aiuto alle popolazioni alluvionate”.

Forza #EmiliaRomagna, siamo con voi!

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