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Chi vincerà le primarie del PD? Le votazioni il prossimo 26 febbraio.

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Secondo i sondaggi è un sostanziale testa a testa tra Stefano Bonaccini ed Elly Schlein, con il governatore dell’Emilia Romagna in vantaggio. Distantissimi, invece, sia Gianni Cuperlo che Paola De Micheli.
Uno scontro acceso è previsto tra i candidati delle primarie 2023 per il segretariato del Partito Democratico. Molta è la carne al fuoco, in un PD che necessita di una forte ripresa, a causa di divisioni e scontri interni: l’uscente segretario Enrico Letta lascia un partito di opposizione al governo che molti sono arrivati a tenere in poco conto, che ha bisogno di riforme e di un leader dal polso forte. Le votazioni del 26 febbraio 2023 vedono nello scacchiere dei candidati quattro nomi di spicco: Elly Schlein, Gianni Cuperlo, Stefano Bonaccini e Paola De Micheli. Si scontrano quindi veterani e giovani nomi nel panorama politico italiano, come nel caso di Elly Schlein – all’anagrafe Elena Ethel Schlein, nata a Lugano e con tripla nazionalità: italiana, svizzera e statunitense. Classe 1985, si diploma a Lugano col massimo dei voti per poi trasferirsi a Bologna e laurearsi in giurisprudenza nel marzo del 2011 summa cum laude. Nonostante la giovane età, Schlein ha acquisito esperienza nel mondo politico attivandosi in prima persona, come nel caso del coinvolgimento nel 2008 e nel 2012 nelle campagne elettorali di Barack Obama a Chicago. Coinvolta in politica durante gli anni universitari, Schlein prosegue la sua attività nel PD, fino all’abbandono temporaneo del partito a causa delle visioni differenti da quelle dell’allora segretario Matteo Renzi. Lavora al Parlamento Europeo, dove decide di non ricandidarsi dopo il suo primo mandato, mentre nel 2020 viene nominata vice presidente della regione Emilia Romagna dal presidente Stefano Bonaccini. Viene eletta deputata alle Politiche del 2022 e, dopo le dimissioni di Enrico Letta, annuncia via Instagram di volersi candidare alle primarie del Partito Democratico 2023 come nuovo segretario.
Veterano della politica è invece Gianni Cuperlo, nato a Trieste nel 1961. Dopo la maturità classica si laurea in arti dello spettacolo all’università degli studi di Bologna, specializzandosi poi in comunicazione pubblica e politica: materie che insegna come docente a contratto presso l’università di Teramo. I suoi inizi in politica risalgono alla FGCI (Federazione Giovanile Comunista Italiana) e alla Sinistra Giovanile, per passare al PDS (Partito Democratico di Sinistra) e approdare alla direzione del DS (Democratici di Sinistra), dove instaura una profonda amicizia con il politico Massimo D’Alema. Con l’elezione di Piero Fassino a segretario del DS, Cuperlo diventa responsabile della comunicazione del partito. È nel 2007 che Gianni Cuperlo entra a far parte del Partito Democratico, per il quale non è la prima volta che annuncia la sua candidatura a segretario: già nel 2013 si candida alle primarie annunciandolo al giornalista Gad Lerner. Matteo Renzi ne esce comunque vincitore e gli offre il ruolo di Presidente del Partito Democratico, che accetta e ricopre fino al 2014, quando Cuperlo si dimette in seguito alla differenza delle sue idee e quelle di Renzi in ambito di legge elettorale. Rimane nel PD, e proprio dieci anni dopo il primo annuncio, Cuperlo sfiderà nuovamente i candidati alla segreteria del PD.
Altro nome nella rosa dei candidati segretari è quello di Stefano Bonaccini, attuale presidente della regione Emilia Romagna. Nato nel 1967 a Campogalliano, in provincia di Modena, da genitori iscritti al PCI, possiede il diploma di liceo scientifico e sin dalla giovane età si avvicina alla politica, inizialmente partecipando a movimenti per la pace di tipo locale. Iscritto sempre a partiti di sinistra – il PCI, come i suoi genitori, il PDS e il DS, approda al Partito Democratico nel 2007. Gioca un ruolo importante nella regione Emilia Romagna, sostituendo l’uscente presidente Vasco Errani e detenendo il titolo dal 2014 fino a oggi. Il 20 novembre 2022 annuncia la sua candidatura alla segreteria PD, facendo appello ai giovani e criticando le correnti divisioniste interne al partito.
Infine troviamo Paola De Micheli, ex ministro delle infrastrutture e dei trasporti nel governo Conte II, dal 5 settembre 2019 al 13 febbraio 2021. Già dirigente d’azienda a Piacenza, città dov’è nata, è laureata in scienze politiche all’università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Dopo essere entrata in politica con l’alleanza di centro-sinistra L’Ulivo di Romano Prodi, anche De Micheli entra a a far parte del PD nel 2007. Eletta per la prima volta alla Camera dei Deputati nel 2008, la sua carriera politica è in ascesa: nel novembre 2014 viene nominata sottosegretario di stato dal consiglio dei Ministri e nel 2019 viene nominata vicesegretario del partito dall’allora segretario PD Nicola Zingaretti. Giura davanti al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella dopo essere stata scelta per ricoprire il ruolo di capo del ministero delle infrastrutture e dei trasporti sotto la guida dell’allora presidente del consiglio Giuseppe Conte. Anche lei è ora candidata alla segreteria del PD.

Sandra Spoto

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